domenica 3 aprile 2011

Diamo al Merlo ciò che è del castello: i merli

Castello di Mariana MantovanaUn giorno, tanto ma tanto tempo fa un certo "ingegnere" (se così lo si vuole definire) di nome Giovanni da Padova venne investito da Onnibono Leonencino Gonzaga IV de la Balera di disegnare e costruire la torre e la cinta muraria di Mariana Mantovana, ridente paesello di confine tra Mantova e Milano. Era il 1475 e Mariana all' epoca non si chiamava ancora così, era denominata Ceropegiana Gonzaghiana grazie ad un preziosissima pianta medicamentosa che nasceva alle pendici di alcune colline che si ergevano nella zona al tempo (poi livellate alla fine del '600 per far dispetto agli amministratori attuali). Questa pianta autoctona sembrava poter guarire qualsiasi tipo di malattia ed alleviare i dolori lancinanti degli appestati grazie alle sue funzioni miorilassanti. Ecco perchè ai giorni nostri si sta cercando di riprodurre artificialmente l' habitat ricco di alture del epoca, per la coltivazione forzata della Ceropegia Woodii.
Ma torniamo a Giovanni che doveva costruire per conto dei Gonzaga una torre a difesa degli importanti interessi economici derivanti dal commercio della Ceropegia. Steso il progetto del castello, Giovanni, che aveva 5 cantieri aperti in tutto il nord Italia, dovette decidere di sub-appaltarne la costruzione ad alcune imprese locali e dopo aver indetto un bando di concorso affidò i lavori a Gennarius il Marengone e Vampirius il Saleghino. Grazie agli ingenti introiti che derivano dal traffico di Ceropegia i lavori iniziarono immediatamente ed in 4 mesi la torre e le mura della fortezza furono erette. Fu una vera fortuna perchè a metà del 1476 i confinanti Remigini (così erano chiamati anticamente gli abitanti di Mosio e dintorni) del marchesato di Aquae Negru sul Clesis tentarono di conquistare Mariana per accaparrarsi la fortuna che la Ceropedia stava donando.
 Alla fortezza mancava solamente la merlatura che assicurava a quei tempi maggiore sicurezza, garantendo maggiore difesa da attacchi esterni. Vampirius il Saleghino ormai con le saccoccie piene di denari e preoccupato per la sua incolumità a causa dell' assedio dei Remigini sub-sub-appaltò la costruzione della merlatura a Felice il Manovale, conosciuto dai gendarmi dell' epoca come consumatore abituale di polverina allucinogena derivante dagli scarti di lavorazione della Ceropedia. L' anticonformista ed estroso Felice prese la decisione di non schierarsi politicamente e rifiutò la costruzione sia di merlature guelfe che di merlature ghibelline, molto di moda e trendy a quei tempi ed inventò la merlatura a coda di rondine. Ci pensate, i Merli del castello di Mariana si chiamano così per un errore di trascrizione di qualche tecnico amanuense di epoca successiva, in realtà Felice aveva voluto costruire Le Rondini del Castello!
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Fonti:
- Corriere dei piccoli
- Guerin Sportivo
- Terra Mantovana
- Topolino

***ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale